/ˈdaɪə.ri/ – diary: a book in which you record your thoughts or feelings or what has happened each day.
Sabato, 18 febbraio 1922. Ancora una volta la mia mente è distolta dal pensiero della morte. C’era qualcosa sulla fama che avevo intenzione di dire ieri. (…) leggo che un bambino, al quale era stato dato il libro di Marie Corelli come premio alla scuola domenicale, subito si è ucciso; (…)
Domenica 9 aprile. Devo annotare i sintomi della malattia, per riconoscerli la volta prossima. Il primo giorno si è desolati; il secondo felici.
Martedì 22 aprile. Devo annotare in fretta altri sintomi del male, così da potermi orientare la volta prossima e medicarmi da sola. Bene; avevo superato lo stadio acuto e raffinato ed ero giunta a quello filosofico, semidepresso, indifferente, e avevo trascorso il pomeriggio a portare pacchi in giro per i negozi (…)
Tutta la gioventù e già andata a morire in capo al mondo nel silenzio della verità. E dove andar fuori, ve lo chiedo, quando uno non ha più dentro una quantità sufficiente di delirio? La verità, è un’agonia che non finisce mai. La verità di questo mondo è la morte. Bisogna scegliere, morire o mentire. […]
Quando non si ha immaginazione, morire è poca cosa, quando se ne ha, morire è troppo.
non ho mai pensato che la sua morte fosse la stessa di cui un giorno sarei morto io, (…) Ciascuno con la propria morte, Infatti,
pensa a tua mamma ora / pensa a tua mamma / / Cade una neve nera / anche nella morte mi tieni / / mai libera look after your mum now / look after your mum / / Black snow falls / / in death you hold me / / never free
B Morire. C Da qualche parte fuori città, dissi a mia madre, tu sei morta per me. B No non è vero. B To die. C Somewhere outside the city, I told my mother, You’re dead to me. B No that’s not it.
il mio trionfo e la sanguinosa completa estinzione del genere umano alternative comunque senza alcuna rilevanza
